figli della Dea
Costellazioni familiari sistemiche
“La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all’esterno, sogna. Chi guarda all’interno, apre gli occhi.
Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.
Ciò che neghi, ti sottomette. Ciò che accetti, ti trasforma”
C.G.Jung
“La vita ti disillude perché tu smetta di vivere di illusioni e veda la realtà. La vita ti distrugge tutto ciò che è superfluo, fino a che rimanga solo ciò che è importante. La vita non ti lascia in pace affinché tu smetta di combatterla e accetti ciò che è. La vita ti toglie ciò che hai, fino a che non smetti di lamentarti e inizi a ringraziare. La vita ti manda persone conflittuali affinché tu guarisca e smetta di proiettare fuori ciò che hai dentro.
La vita lascia che tu cada una e un’altra volta fino a che ti decidi ad imparare la lezione. La vita ti porta fuori strada e ti presenta incroci fino a che non smetti di voler controllare e fluisci come un fiume. La vita ti pone nemici sul cammino fino a che non smetti di “reagire”. La vita ti spaventa tutte le volte necessarie a perdere la paura e a riacquistare la fede.
La vita ti toglie il vero amore, non te lo concede né te lo permette, fino a che non smetti di volerlo comprare con fronzoli.
La vita ti allontana dalle persone che ami fino a che non comprendi che non siamo questo corpo ma l’anima che lo contiene. La vita ride di te molte volte, fino a che non smetti di prenderti tanto sul serio e impari a ridere di te stesso. La vita ti frantuma in tanti pezzi quanti sono necessari affinché da lì penetri la luce.
La vita ti ripete lo stesso messaggio con schiaffi e urla finché non ascolti. La vita ti invia fulmini e tempeste affinché tu possa svegliarti. La vita ti umilia e ti sconfigge fino a che non decidi di far morire il tuo Ego.
La vita ti nega i beni e la grandezza fino a che non smetti di volere beni e grandezza e inizi a servire. La vita ti taglia le ali e ti pota le radici, fino a che non avrai più bisogno né di ali né di radici, ma solo di sparire nella forma e volare dall’essere che sei. La vita ti nega i miracoli fino a che non comprendi che tutto è un miracolo. La vita ti accorcia il tempo affinché tu impari a vivere. La vita ti ridicolizza fino a diventare nulla, fino a diventare nessuno, così diventi tutto.
La vita non ti da ciò che vuoi, ma ciò di cui hai bisogno per evolvere. La vita ti fa male, ti ferisce, ti tormenta, fino a quando non lasci andare i tuoi capricci e godi del respirare. La vita ti nasconde tesori fino a che non inizi il tuo viaggio e non esci a cercarli. La vita ti nega Dio, fino a che non lo vedi in tutti e in tutto. La vita ti chiede, ti toglie, ti taglia, ti spezza, ti delude, ti rompe … fino a che in te rimanga solo AMORE”
Bert Hellinger
Quante volte, ci troviamo ad un bivio nella vita, o ad affrontare uno stato d’animo ansioso o doloroso, o quante volte viviamo situazioni difficoltose che ci tolgono gioia, capacità di prendere decisioni per noi e solo per noi stessi…
Quante volte ci siamo sentiti piccoli e incapaci?
Quante volte abbiamo accantonato sogni o desideri, perché implicati in schemi familiari o mentali o addirittura impedimenti fisici o materiali?
Quante delusioni abbiamo collezionato, ma ci troviamo, nonostante tutto, a ripetere scelte che ci riportano alle stesse delusioni?
Ci troviamo in un momento della storia dell’umanità dove si sono aperti enormi potenziali, poiché la tecnologia e la nuova scienza, la fisica quantistica, ha spalancato le porte della mente collettiva.
Eppure viviamo grandi contraddizioni, tra un mondo, occidentale, fortemente tecnologico, e il cosidetto terzo mondo, la parte “povera” e ancora molto “bisognosa”…
I potenziali rischiano di rimanere latenti, laddove le risorse non vengono utilizzate.
E quali sono le risorse che ogni essere umano possiede, se non rendere conosciuto lo sconosciuto che dorme, tra le pagine della propria storia personale, mente, corpo, spirito?
In parole esaustive…
Le nostre difficoltà riflettono, in genere, conflitti non risolti all’interno delle nostre famiglie. Fin da piccoli, e in maniera totalmente inconscia, li abbiamo assorbiti. Adesso, i conflitti che sono cresciuti con noi, si ripresentano nelle nostre vite sebbene in maniera diversa dal passato. Rimangono comunque i medesimi conflitti adattati a nuove generazioni e a nuovi contesti.
Dal nostro arrivo nel mondo, i nostri genitori proiettano inconsciamente su di noi ogni tipo di desideri affettivi, intellettivi, corporali e sessuali, che finiscono col programmare le nostre vite. Il bambino finisce per accettare e identificarsi con queste proiezioni, che si trasformano in una pesante responsabilità che lo accompagnerà per il resto della sua vita.
Portare quest’ordine parentale in forma inconscia e con il quale il nostro ‘essere essenziale’, anima, non é in accordo, risulta fonte di squilibri, insoddisfazioni, frustrazioni la cui origine ci rimane sconosciuta, ma che condiziona le nostre vite, affettive, materiali, spirituali.
Le Costellazioni Familiari, messe a punto da Bert Hellinger, portano alla nostra attenzione un ancestrale fenomeno, quello del clan familiare.
Chi è Bert Hellinger?
Bert Hellinger (Leimen/Baden, 16 dicembre 1925) è uno psicologo e scrittore tedesco. Studioso di teologia e pedagogia, a partire dal 1980 espose le basi delle sue linee teoretiche e metodologiche in merito alle Costellazioni Familiari e Sistemiche, una delle varie espressioni della psicologia fenomenologica e sistemica. Per sua affermazione, spesso la vita di ognuno è condizionata da destini e sentimenti che non sono veramente propri e personali; anche malattie gravi, il desiderio di morte e problemi sul lavoro possono essere dovuti a "grovigli" del sistema-famiglia e possono essere portati alla luce attraverso il processo delle Costellazioni Familiari. Riprodotta da rappresentanti, che in modo istintuale ricreano le interdipendenze esistenti tra i componenti di una famiglia o di un gruppo, questa ”messa in scena” va ad evidenziare le dinamiche inconsce che causano sofferenza in molti aspetti della vita di ciascuno: nelle relazioni affettive, nelle relazioni in ambito professionale, nel rapporto con il denaro e con la salute. Tra i principali elementi teoretico/pratici delle Costellazioni familiari si distinguono i costrutti riguardanti gli “Ordini dell'amore”, la “Legge dell'Appartenenza “, la “Legge dell'Ordine Sacro”, la “Legge dell'Equilibrio ed Esclusione”, l' “Irretimento”, l' “Ordine gerarchico”, l' “Amore cieco”, il “Movimento interrotto”.
Bert Hellinger considera i suoi genitori, la sua famiglia in generale ed i luoghi d'infanzia come i primi elementi influenti sulla sua opera; per la particolare fede e religiosità vissuta in famiglia, rimase immune alle dottrine del Nazionalsocialismo. Schedato dalla Gestapo come “sospettato di essere un nemico del Popolo“ - poiché non partecipava alle riunioni della Gioventù Hitleriana ed era iscritto ad un'organizzazione cattolica illegale - si salvò dalle ritorsioni della stessa Gestapo perché, a soli 17 anni, venne reclutato e spedito in guerra, dove combatté, fu catturato e tenuto prigioniero in un campo alleato in Belgio. All'età di 20 anni, uscito dalla prigionia ed assolvendo un desiderio già nato nell'infanzia, entrò in un ordine religioso cattolico dove sperimentò, oltre allo studio, il silenzio meditativo e la contemplazione.
In seguito partì come missionario in Africa Meridionale, tra la popolazione degli Zulù, dove per 16 anni fu insegnante e sacerdote. Il contatto attivo con la cultura Zulù rese certamente più acuta la sua consapevolezza in merito alla relatività di molti valori culturali europei, ma gli rese anche evidenti le numerose similitudini sottostanti le varie diversità culturali. Convinto che musica e rituali Zulù perseguissero la stessa funzione e struttura della Messa cattolica, li integrò nel rito, affermando di ispirarsi al principio che il sacro è presente ovunque. In quegli anni, ugualmente rilevante per la sua impostazione è stata la partecipazione ad un corso interrazziale ed ecumenico, in merito alle dinamiche di gruppo, condotto da ecclesiastici anglicani. Il loro lavoro era basato sull'approccio fenomenologico americano, aperto al dialogo e alle esperienze individuali ed innovativo nel merito di prendersi cura delle anime. Nel corso di uno di questi incontri un formatore chiese al gruppo: “ Cos'è più importante per voi? I vostri ideali o l'essere umano? Chi sacrifichereste per l'altro?” Per sua stessa ammissione, questa domanda creò un gran travaglio in lui, cambiando le sorti della sua vita. “Il valore di una buona domanda è grande” ebbe ad affermare in seguito.
Rilevante la sua fiducia nella capacità di ognuno nel saper ascoltare “l'autorità della propria anima” che, anche se non infallibile, Hellinger dichiara che è l'unico vero baluardo che ognuno ha verso le lusinghe delle false autorità. Come per il filosofo Martin Heidegger, la base del lavoro di Bert Hellinger risiede nella sua insistenza sul “vedere ciò che è“ (opposta alla cieca accettazione di ciò che ci viene detto) e in combinazione con una non vacillante lealtà e fiducia nella propria anima.
Ma cosa è questa Anima alla quale ogni Anima è collegata, attraverso i fili invisibili delle famiglie umane?
Il biologo britannico Rupert Sheldrake ritiene che i sistemi siano regolati non solo dalle “leggi” conosciute dalla scienza, ma anche da campi da lui definiti morfogenetici, introducendo la nozione di causazione strutturale o formativa. In base alla sua teoria, quando emersero per la prima volta, le molecole di proteine avrebbero potuto ordinarsi in un numero qualsiasi di modelli strutturali: non esistono, infatti, leggi conosciute che implichino la produzione di una sola di queste forme. Tuttavia quando un numero bastevole di molecole assume una determinata configurazione, tutte le molecole successive, anche in tempi e spazi diversi, acquisiscono la medesima forma. Una volta in cui una molecola si organizza in un pattern, esso sembra influire sui patterns simili.
Inoltre questi campi emersero come novità creative della natura, ma in seguito diventarono abitudini cosmiche in grado di agire su elementi inanimati ed animati. Questo spiegherebbe la cristallizzazione sincronica di molecole complesse, l'apprendimento simultaneo o quasi di nuovi percorsi in un labirinto per opera delle cavie, ma anche la coniazione di nuovi termini, l'apprendimento di tecniche (si consideri il caso della centesima scimmia). La teoria di Sheldrake suppone che, se l'individuo di una specie impara un nuovo comportamento, il campo morfogenetico cambia, mentre la risonanza morfica, con una sorta di vibrazione, si trasmette all'intera specie.

Secondo la ricercatrice Maria Caterina Feole, poiché la vita è coscienza e tutto è collegato, applicando le idee della Sheldrake allo sviluppo degli stati di coscienza, si può arguire che anche tali stati siano connessi ai campi morfogenetici. In tale contesto, le cosiddette forme-pensiero sarebbero in grado di fungere da calamita verso altre forme-pensiero simili, attirando persone con caratteristiche analoghe.
È comunque significativo che varie ricerche di frontiera tendano, in questi ultimi decenni, a convergere verso acquisizioni risalenti all'antichità.
Gli antichi popoli, forse consapevoli di essere parte integrante di una Forza Misteriosa, dai movimenti inspiegabili ma che seguono un certo ordine, crearono cerimonie atte a connettersi a quel campo, a “ingraziarsi”, in un certo modo, quelle Forze potenti.
Cerimonie che scandivano le stagioni, il susseguirsi della notte con il giorno, la nascita e la morte.
Cerimonie che creavano stati d’animo e aperture di mente e di energia, atti alla ri-connessione con il mondo spirituale, alla quale ogni anima appartiene.

Siamo nell’epoca della conoscenza scientifica, della tecnologia.
Da questa parte del mondo, nelle nostre affollate città, abbiamo acqua potabile che scende copiosa e comoda dai nostri rubinetti, case calde e comode auto. Ma dalla parte del mondo dove non ci sono queste comodità, la Vita ha ancora un ricordo primordiale, un richiamo alle Forze genitrici e arcaiche.
Queste Forze riecheggiano anche nelle nostre cellule. Nei nostri DNA.

Quando si riunisce un gruppo di persone per fare una giornata di costellazioni familiari sistemiche, quel “campo” nella quale viene ricordata tutta la vita umana, si ricrea un clan, si ritorna primordiali, e tutte le nostre difficili vite possono essere trasformate, con la forza dell Amore Incondizionato, in un viaggio meraviglioso.

Custodire e curare un piccolo Fuoco, invitando coloro che sentono il richiamo delle Forze Potenti della Vita, è qualcosa che mi riconnette agli antichi echi della Epica Avventura Umana… nella Pace
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LAURA NYALA LO
Artista scrittrice, formatrice in arti evolutive e progetti funzionali per l'anima

Facilitatrice in costellazioni familiari sistemiche - Bert Hellinger - Master Reiki - Usui Mikao - Dreamwalker death transition - Crimson circle

Custode cerimoniale fuoco sacro

PROFESSIONISTA DISCIPLINATO AI SENSI DELLA LEGGE 4/2013 ISCRITTA A SIAF ITALIA N° ER2353P-OP